Veeresh e Sravani; due storie di determinazione

Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme il loro futuro! Vogliamo raccontarvi due storie; sono le storie di Veeresh e Sravani, due ragazzi che fanno parte del progetto “Costruiamo un Futuro”. Le loro sono le classiche storie indiane, difficili, complesse, dove spesso ci si domanda se sia fantasia o realtà. Se non ve le raccontassimo, ometteremmo una parte importante per comprendere le loro vite e le loro scelte. Iniziamo con Veeresh. E’ orfano e da quando aveva sei anni, ha passato la sua vita in orfanotrofi governativi; le classiche strutture enormi, che accolgono centinaia di bambini contemporaneamente e che proprio per il numero di cui si devono prendere cura, riescono a garantire solo i bisogni primari. Veeresh dopo la morte della madre causata da un cancro, scappò di casa, abbandonando la nonna a cui era stato affidato assieme alle due sorelle; si lasciò alle spalle paure, lutto ed il dolore di essere stato abbandonato anche dal padre, incapace di prendersi la responsabilità di crescere i suoi figli da solo. Prima di arrivare in orfanotrofio fece la classica vita di un bambino di strada; impieghi saltuari qua e là, portare al pascolo il bestiame, lavorare nei ristoranti, pulizie nelle case. Veeresh per anni si è esposto, inconsapevole, ai rischi della vita di un bambino di strada. Arrivare in orfanotrofio fu per lui la base di un nuovo inizio. Veeresh tornò ad amare i libri, a credere che poteva farcela anche se fino a quel momento le cose erano scivolate verso un baratro. Veeresh ha creduto in se stesso e si è dato da fare. Veeresh è tenace, caparbio e dotato, e noi crediamo in lui. Sogna di diventare Commercialista (in India il percorso si chiama C.A. = charter account), è una strada in salita, difficile e con molta concorrenza. Ma la vita ha insegnato a Veeresh come si lotta ogni giorno per guadagnarsi qualsiasi cosa, che la fatica di oggi ti permette di costruire un futuro domani. La storia della dolce Sravani è diversa; è una storia fatta di amore familiare ma di grandi difficoltà economiche. Sravani è la terzogenita di una classica famiglia indiana di casta bassa di una zona rurale. I genitori sono sempre stati impiegati nell’agricoltura con lavoretti saltuari e giornalieri cercando di garantire un pasto a tutti i figli; semplice ma dignitoso. I fratelli maggiori di Sravani sono Mariya Babu e Kasi e sono cresciuti nella nostra casa famiglia, lei invece, la piccola donna di casa, è rimasta a casa. In India è consuetudine che le famiglie che vivono in situazioni di difficoltà economica affidino la crescita e l’istruzione dei figli a delle strutture, ma questo non vale per le figlie femmine che restano in casa per una questione di reputazione. La famiglia deve garantire davanti alla società che ha sott’occhio l’educazione e le frequentazioni della figlia femmina. Noi abbiamo conosciuto Sravani nel 2019, quando il fratello Mariya Babu, una volta rientrato al villaggio dopo la morte del padre, ha espresso il desiderio di cominciare nuovamente gli studi dopo uno stop forzato a causa delle responsabilità familiari che si era trovato ad affrontare. Dopo la morte del padre i due fratelli hanno dovuto prendere in mano la gestione famigliare, rimboccarsi le maniche e mettere da parte i propri sogni per un po’, ma non volevano che lo stesso accadesse a loro sorella. Sravani è con noi da quel momento, dal momento in cui i fratelli hanno deciso di sostenerla nella sua istruzione e darle le stesse possibilità che avevano avuto loro in passato. Sravani è una ragazza timida, di una grande dolcezza e delicatezza.  Da grande sogna di diventare insegnante e si sta formando in economia e commercio per poi proseguire con degli studi che la abiliteranno a diventare docente. Nella sua famiglia non mancano amore e rispetto, tutti si supportano, ma la grande precarietà economica in cui vivono limita le loro possibilità di riscatto. Per questo Sravani fa parte del progetto “Costruiamo un Futuro”. C’è un “però” in queste storie; se non hai nessuno che crede in te e che ti supporti in questo tuo percorso, la salita si trasforma in una scalata, ed il percorso è troppo impervio per dei ragazzi che ogni giorno lottano per definire l’uomo o la donna che vorranno essere domani. Noi di Mancikalalu abbiamo preso per mano Veeresh e Sravani tanti anni fa e con loro stiamo camminando questo sentiero. I loro studi gli garantiranno un futuro se tutti insieme li aiuteremo nel loro percorso di crescita e formazione. Supportiamo insieme il presente di Veeresh e Sravani per garantire un futuro all’altezza dei loro sogni: > Con 25€ fornirai i libri di testo necessari in un anno accademico ad uno dei due ragazzi; > Con 50€ garantirai la copertura delle tasse per sostenere gli esami trimestrali di Veeresh; > Con 75€ fornirai libri di testo per un anno accademico e le tasse per sostenere gli esami trimestrali di Veeresh; > Con 100€ coprirai le spese scolastiche di un trimestre di Sravani; Insieme possiamo sostenere Veeresh e Sravani per dar  la possibilità di concentrarsi sul loro futuro, obiettivi e sogni, vivendo una vita di qualità! DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 … 8 Next

Aggiornamenti dai progetti e dall’India

Aggiornamenti dai progetti e dall’India Vi raccontiamo qualcosa in più sui bambini e ragazzi e sulla situazione che sta vivendo lo stato indiano. Carissimi, dopo diverso tempo, torniamo a raccontarvi la situazione indiana e come viene gestita la situazione sanitaria nazionale, ma prima qualche aggiornamento dai progetti. Come stanno i bambini e i ragazzi indiani che sostenete: Hyderabad Iniziamo con darvi qualche aggiornamento sui bambini e i ragazzi indiani che fanno parte dei progetti che sostenete con grande fiducia e sensibilità. Diversi ragazzi di Hyderabad del progetto “Costruiamo un futuro” sono riusciti a tornare a frequentare i loro istituti e seguire una didattica in presenza, a volte anche parziale. Le accortezze restano sempre le stesse ad Hyderabad, obbligo di mascherina e igienizzazione delle mani all’interno delle strutture scolastiche. Tutti i ragazzi e ragazze stanno bene e finalmente stanno riprendendo la loro quotidianità. 3 ragazzi nel 2020 hanno raggiunto l’indipendenza lavorativa e si sono resi autonomi, questo grazie a voi che in questi anni avete creduto in loro e donato gli strumenti perché ciò fosse possibile. Stiamo valutando anche la situazione economica e famigliare di altri 3 ragazzi che potrebbero entrare a fra parte del progetto “Costruiamo un futuro”. Delhi I bambini dell’Orfanotrofio “Children of the World”, al contrario non hanno ancora iniziato la didattica in presenza. Le scuole governative non hanno dato accesso alle strutture scolastiche, perciò i bambini vengono seguiti da una tutor privata che gli permette di proseguire con il loro apprendimento finché non sarà possibile tornare in presenza. Il numero di bambini è ancora aumentato, al momento sono 31; altri neonati sono arrivati negli ultimi mesi. Le adozioni nazionali ed internazionali sono riprese regolarmente nelle ultime settimane, dopo essere state bloccate per diverso tempo. Per questo 2021 abbiamo in programma, situazione sanitaria permettendo, di inserire delle figure professionali di supporto al benessere dei bambini: un counselor e un’educatrice. Grazie ancora per quanto avete fatto per loro in questi mesi, il vostro supporto è stato fondamentale per dare sostegno nei momenti più difficili. Per questo nuovo anno stiamo pianificando una campagna di check-up medici per tutti i bambini e i ragazzi che fanno parte dei progetti. Lo scorso anno è stato particolare ed impossibile da attuare, per macanza delle giuste precauzioni, un controllo per tutti . Vi terremmo aggiornati. Grazie di cuore! Riepiloghiamo le vicende indiane: Come ricorderete, l’India ha iniziato ad affrontare la situazione Covid-19 diverso tempo dopo rispetto ad altri stati europei e mondiali, sottovalutato il problema e suggerendo rimedi “casalingo/religiosi” per evitare il contagio. Sono susseguite poi, riforme ferree, repressioni violente (per chi non rispettasse il coprifuoco) e lock down molto duri che hanno colpito severamente la popolazione, soprattutto quella che già si ritrovava ai margini della società. Spesso vi abbiamo raccontato che non esiste un sistema previdenziale in India, e se non hai la possibilità economica di curarti o tutelarti, lo stato ti abbandona a te stesso e a quello che ne sarà di te. La situazione è stata paradossale per tanti mesi, ci arrivavano racconti dai nostri amici, referenti e dai ragazzi che ogni città/stato federale o distretto adottasse le normative che più aggradavano. Il primo Ministro Narendra Modi ha lasciato che ogni Stato Federale adattasse, in base alla propria situazione, le varie politiche di prevenzione e cura. Probabilmente sarebbe stato impossibile fare diversamente, vista l’estensione e l’eterogeneità dello Stato, ma sicuramente delle politiche sociali di assistenza a tutte le persone che si sono ritrovate senza lavoro, casa o reddito, sarebbero state un supporto importante per molti. La situazione dei contagi: L’india per diversi mesi ha detenuto il triste record di contagi, restando sul podio insieme a Brasile e Stati Uniti. Ora la situazione sembra ben diversa: il 22/01/2021 si registrano 10.6 milioni di casi da inizio pandemia, con 10.3 milioni di guariti e 153 mila decessi. Le riflessioni che emergono su questi dati riguardano proprio la capacità di resilienza della popolazione; ad oggi l’India ha tra i più bassi tassi di letalità. Tra le spiegazioni che i vari scienziati si stanno dando c’è l’età media della popolazione: L’India ha una popolazione giovane, con un’età media di 28,4 anni, come indica il Rapporto sulla popolazione mondiale dell’ONU. Due studi (ancora non pubblicati) riportati dalla Bbc, dicono che a giocare un ruolo chiave sarebbe il sistema immunitario rafforzato degli abitanti di questi Paesi. Alcuni studiosi parlano di sistema immunitario rafforzato, dettato dalla presenza di alcune malattie diventate ormai endemiche (come ad esempio la febbre dengue) che hanno conferito alla popolazione indiana un certo livello di anticorpi per proteggersi dal coronavirus. Poi c’è chi parla anche di sottovalutazione dei dati, affermando che non tutti i decessi sono normalmente contabilizzati, così come non vengono sempre registrate le cause che hanno portato alla morte. Questo è un problema, soprattutto nelle zone rurali, dove vive il 70% della popolazione. Molti decessi in queste aree non vengono registrati, a meno che non ci sia stato un ricovero ospedaliero. Qualsiasi sia la causa di queste valutazioni, resta comunque che l’india riporta la percentuale più alta di guariti Fonti: https://statistichecoronavirus.it/statistiche-coronavirus-india/ https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-india/ https://www.ilmessaggero.it/mondo/covid_india_teoria_igiene_studi_ultime_notizie-5561691.html Allarme nuova pandemia: Dopo quella del Coronavirus si è palesato l’allarme per una nuova pandemia che stava colpendo lo stato indiano dell’Andhra Pradesh. Noi abbiamo ricevuto subito la notizia da alcuni dei nostri ragazzi che vivono in questo Stato, che ci raccontavano che si stava manifestando una malattia che stava riempiendo in poche ore gli ospedali dello Stato federale. Tutti i pazienti si presentavano con gli stessi sintomi: nausea, vomito, crisi epilettiche fino ad arrivare allo svenimento. Per giorni si è parlato di una nuova pandemia, che non faceva distinzione di sesso o età, finché delle analisi accurate hanno evidenziato la presenza di nichel e piombo nel sangue dei pazienti; lo stesso nichel è stato rinvenuto in numerosi campioni di latte prelevati nella zona di Eluru (nota per la produzione di seta pregiata) da dove sembrava partito il focolaio. Insomma in poche ore si è scatenato il panico mondiale! Fonti: https://www.ilmeteo.it/notizie/coronavirus-india-allarme-per-la-diffusione-di-una-nuova-malattia-gli-esperti-spiegano-di-cosa-si-tratta-090554 Campagna Vaccinale Indiana: L’India è diventata nell’ultimo ventennio (se non di più) un polo di ricerca scientifica,

 S. un’apparente malformazione e la sua storia di abbandono

 S. un’apparente malformazione e la sua storia di abbandono Il 2020 con la sua pandemia, ha scosso tutti, ma ha avuto ripercussioni ancora maggiori per chi già viveva ai margini della società. Tante famiglie indiane che già faticavano a garantire un pasto ai propri figli, si sono ritrovate in condizioni ancora più difficili. L’orfanotrofio “Children of the World” ha visto in poco tempo la conseguenza di questa situazione sociale. Il numero di abbandono di neonati è aumentato a dismisura e nell’arco di pochi mesi sono stati affidati alla struttura ben 13 bambini, ognuno con una storia familiare differente. Tra questi 13 piccoli fagotti in cerca d’ amore, una storia su tutte emergeva, quella di S.. S. è stata abbandonata dai genitori a soli pochi giorni di vita perché considerata “transgender”, i suoi organi genitali non la definivano né di sesso maschile né femminile in modo chiaro. In India, una situazione fisica di questo genere porta con sé un grande stigma sociale per i genitori e una grande pressione e allontanamento da parte anche dei famigliari più stretti. S. è arrivata al “Children of the World” in condizioni di salute molto critiche e fin da subito era chiaro che un’adozione fosse molto difficile data la sua situazione. Dopo numerose visite e svariati consulti, gli specialisti hanno chiarito la situazione di S., definendola, per la sua conformazione fisica, una bambina. Prima non era stato possibile a causa del grave disturbo ormonale e condizioni critiche in cui è arrivata presso la struttura. Questa prima diagnosi ha anche stabilito che S. avrebbe potuto vivere una vita dignitosa e alla pari dei suoi coetanei seguendo una corretta e costante terapia. Il passaggio successivo, molto difficile, sarebbe stato quello di trovarle una famiglia pronta ad amarla per tutta la vita, nonostante la sua diagnosi. Ma la vita ha regalato a S. una seconda possibilità; una famiglia si è proposta per lei! Nei prossimi mesi volerà negli Stati Uniti per essere accolta da una nuova mamma e un nuovo papà che hanno avuto la forza di andare oltre alle apparenze e che hanno deciso di intraprendere un nuovo cammino di vita. S. ha iniziato da subito la cura ed è seguita tutt’ora da degli specialisti; stabilizzando la sua situazione ha finalmente iniziato a vivere una vita piena e in ottima salute. Grazie al supporto di tante persone come te, è possibile aiutare l’orfanotrofio “Children of the World” ad accompagnare con amore e dedizione tutti i bambini accolti, in attesa che una nuova famiglia sia pronta ad amarli; questa volta per sempre! Visita la pagina dedicata al sostegno a distanza, non tutti i bambini in attesa di adozione sono così fortunati e spesso restano in attesa di una famiglia anche per anni. COSA POSSIAMO FARE TUTTI ASSIEME PER QUESTI BAMBINI? Con € 30 garantisci la copertura delle spese mediche mensili per i bambini; Con € 50 puoi donare prodotti per l’igiene personale dei bambini per due settimane; Donando € 100 aiuterai a sostenere le spese del latte e cibo necessario ai neonati per 2 settimane; Se vuoi contribuire ad aiutare i bambini dell’orfanotrofio “Children of the World”, dona ora: Mancikalalu onlus BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO – CREDITO COOPERATIVO codice iban: IT29V0880760780026008036880 c/o per donazioni dall’estero SWIFT ICRAITRRBSG oppure C/C postale codice iban: IT05W0760112100000082636820 Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro. A presto! Grazie di cuore! ❤ Insieme possiamo sostenere Veeresh e Sravani per dar  la possibilità di concentrarsi sul loro futuro, obiettivi e sogni, vivendo una vita di qualità! DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 4 Next

 Insieme siamo più forti – parte 2

 Insieme siamo più forti – parte 2 Fare rete con altre organizzazioni per crescere e far crescere con serenità i bambini in India in difficoltà: Ti presentiamo S.E.V.A. Odv In precedenza ti abbiamo svelato qualcosa in merito ad una nuova collaborazione con S.E.V.A. Odv, piccola, ma impegnata, associazione veneta che lavora da una decina di anni in India al fianco di bambini in difficoltà. Spinti da un comune obiettivo di fare qualcosa di concreto per alleviare il loro isolamento, migliorare la loro condizione di vita, donare maggiore dignità ci siamo affiancati a S.E.V.A. e abbiamo deciso di sostenere assieme un progetto propostoci dall’associazione indiana ‘Satya Special School’ di Pondicherry a favore di tanti bambini e ragazzi con disabilità che in India vivono ai margini della società. Purtroppo in India la disabilità è ancora un grande tabù e spesso la si riconduce a una specie di “punizione” per aver commesso qualcosa di sbagliato nelle vite precedenti. Nascere con una qualsiasi forma di disabilità ti rilega ai margini, a non essere incluso nella società e spesso le famiglie, soprattutto quelle non alfabetizzate, si vergognano e tengono i figli chiusi in casa. Per qualcuno di loro va anche peggio, vengono abbandonati già in tenera età. S.E.V.A. ha già collaborato con Satya Special School dando vita nel 2017 al progetto AICE (Alternative Inclusive Center for Education) una scuola per bambini con difficoltà di apprendimento causate da varie disabilità sia fisiche che psichiche. L’obiettivo del progetto è quello di creare un ambiente inclusivo che possa far emergere i talenti dei bambini e aumentare la loro autostima per un loro futuro attivo inserimento nella scuola pubblica e nella società indiana. Proprio questi due obiettivi; creare un ambiente inclusivo e far emergere i loro talenti, sono stati i motori di spinta per far nascere una nuova collaborazione con Satya Special School e dar vita insieme ad un servizio che possa essere all’avanguardia ma che allo stesso tempo porti a dei risultati concreti e tangibili. Satya Special School è un’associazione indiana nata nel 2003 a Pondicherry (divisione amministrativa del territorio indiano) nell’India del Sud, per dare voce a tutti quei bambini e ragazzi con disabilità che vengono emarginati. Satya è nata come centro integrato riabilitativo gratuito e lavora instancabilmente per rendere i bambini con bisogni speciali il più autosufficienti possibile al fine di alleviare lo stigma sociale che è molto diffuso nella società indiana. Satya porta avanti in India progetti e programmi che prevedono anche un forte lavoro sulle famiglie e sul tessuto sociale, le terapie sono all’avanguardia (spesso anche rispetto a quelle italiane!). Prossimamente ti racconteremo qualcosa in più sui progetti e modalità di lavoro di Satya Special School. Siete la loro forza per credere in un futuro migliore! Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro. A presto! Grazie di cuore! ❤ DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 4 Next

Insieme siamo più forti

Insieme siamo più forti Fare rete con altre organizzazioni per crescere e far crescere con serenità i bambini in India in difficoltà Avrete capito che qualcosa bolle in pentola, nuove collaborazioni e nuove progettualità. Ma l’obiettivo resta sempre lo stesso; il futuro dei bambini e ragazzi indiani. Noi crediamo fermamente nell’importanza della collaborazione tra associazioni di volontariato e chiunque abbia obiettivi simili, impegnandoci per donare qualcosa in più. Lo scopo è offrire opportunità dove per evidenti motivi non c’è ne sono. Da ormai diverso tempo stiamo lavorando ad un nuovo progetto, per creare una collaborazione che possa fare la differenza per tantissimi bambini indiani in gravi difficoltà e migliorare la loro qualità di vita. Andando con ordine, vi sveliamo qualcosa in più… Nel territorio veneto ci sono diverse associazioni che lavorano in India, ognuna con modalità e finalità differenti. Tra associazioni non è facile instaurare delle collaborazioni; ideali differenti, operato e modalità. Spesso invece di unire creano spaccature. Circa 10 anni fa, alcuni membri del consiglio direttivo di Mancikalalu Onlus conoscono i soci di S.E.V.A. Onlus, ora diventata OdV, scambiandosi consigli e confrontandosi sulle rispettive progettualità nasce un bel clima di condivisione e dal quel momento si instaura un rapporto di stima reciproca. All’epoca S.E.V.A. gestiva una casa famiglia con sole bambine emarginate in Tamil Nadu e Mancikalalu coordinava la casa famiglia “Bhavitha Home” con solo bambini in Telangana; all’apparenza simili, ma nella complessità della cultura e della società indiana erano due mondi e due approcci completamente diversi. Non tardò ad arrivare la prima occasione di collaborare insieme; alcuni giovani volontari volevano partire per l’India per un lungo periodo e vivere due esperienze che coinvolgessero strutture d’accoglienza simili nell’organizzazione ma differenti nell’approccio educativo e nei minori coinvolti. Alcuni dei nostri volontari sono stati accolti nella casa famiglia gestita da S.E.V.A.. Nel tempo non ci siamo mai persi di vista, abbiamo mantenuto i contatti in attesa che si creassero le condizioni per poter far partire qualcosa che ci vedesse lavorare al fianco l’uno dell’altro. Sia noi di Mancikalalu Onlus che S.E.V.A. abbiamo portato a termine dei progetti che nel tempo si sono resi auto sufficienti, ci siamo affacciati a nuove realtà ma è rimasta la voglia di donare speranza e dignità ai bambini indiani. Ultimamente ci siamo ritrovati in modo informale a raccontarci i nuovi “percorsi” ed obiettivi, abbiamo così realizzato che entrambe le associazioni si sono aperte a realtà di bambini con disabilità comprendendo la necessità di supporto educativo alle famiglie per arrivare ad una maggiore consapevolezza ed accettazione. Presto ti racconteremo altro su questa nuova collaborazione. Siete la loro forza per credere in un futuro migliore! Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro. A presto! Grazie di cuore! ❤ DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 4 Next

Covid-19: come sta evolvendo la situazione in India?

Covid-19: come sta evolvendo la situazione in India? Triste record di velocità di contagi La situazione a livello Nazionale L’India sale sul podio dei paesi con il numero più elevato di contagi insieme a Stati Uniti e Brasile e detiene anche il triste record di paese con il numero di casi di corona virus in più rapida crescita di qualsiasi altro paese al Mondo. I casi confermati al 14 settembre sono oltre i 4,85 milioni e quasi 80 mila decessi. I numeri purtroppo non sembrano fermarsi e la velocità di diffusione è la più alta a livello internazionale. Tra gli Stati più colpiti si hanno il Maharastra, Andhra Pradesh, Tamil Nadu e Karnataka un quarto dei casi racchiusi in 10 metropoli. Si stanno facendo un milione di test al giorno, numero pro capite comunque basso. In questo clima di grande difficoltà non mancano le accuse: Lockdown differenziato e perdita economica Diversi esponenti di differenti forze politiche e giornalisti accusano il governo di non aver mantenuto un atteggiamento rigoroso nel far rispettare il lockdown (anche se tutti ci ricordiamo bene le immagini della polizia che manganella chiunque si trovasse per strada. Anche chi doveva fare provvigioni). Le riaperture sono avvenute dopo 3 mesi di blocco “quasi totale”, ma il virus non aveva ancora iniziato la sua ascesa. L’esigenza di non fermare l’economia, che comunque sta registrando un calo del PIL del 24%, ha portato alla riapertura delle frontiere tra Stati, far riprendere i voli nazionali. Ristoranti e bar riaccolgono i clienti e anche i treni e le metropolitane di Delhi hanno ricominciato a viaggiare. Restano chiuse però le scuole e i voli internazionali. Tra le varie forze politiche si insegue spesso l’opinione che sarebbe stato necessario un lockdown effettivo, differenziato tra stati in base ai numeri di contagio e il suo propagarsi. Esodi verso le campagne e sistema sanitario in ginocchio L’esodo verso le campagne aveva già diffuso il virus, milioni di disoccupati rientrarono a casa nei villaggi d’origine non con poche difficoltà. Proprio nelle zone rurali si registrano due terzi dei casi totali. In queste zone la situazione sanitaria è fragile. Come in tante altre nazioni nel mondo, la decisione di tagliare fondi alla sanità o di non investire a sufficienza in essa, sta avendo le sue ripercussioni. In alcune aree i danni causati dalla carenza di macchinari, medicine e poco personale sanitario sono evidenti e stanno segnando la drammaticità della situazione. In alcuni distretti gli ospedali rifiutano ancora i pazienti covid per mancanza di posti letto. Gli ultimi restano gli ultimi Un’interessante video reportage è stato realizzato da Aljazeera sugli effetti del Corona Virus tra le persone più povere. Le famiglie che già facevano fatica a sfamare i loro figli, ora vivono la drammaticità di vederli morire tra le proprie braccia. Questa è l’ennesima conferma che gli ultimi saranno ancora gli ultimi. Ci si dimentica di milioni di persone che non hanno accesso nemmeno ad un reddito minimo e a causa degli effetti economici secondari che sta portando il virus, se non moriranno per problemi di salute, moriranno di fame. video reportage di Aljazeera: https://www.aljazeera.com/news/2020/09/covid-19-outbreak-worsening-malnutrition-india-200904132435543.html Forse gli interessi nazionali sono concentrati su altro Di primo impatto, l’impressione che si ha è che il Governo non stia facendo molto. Poi però ci si rende conto che gli interessi sono rivolti ad altri settori, che devono fare meno rumore e avere meno risonanza. Da Aprile i rapporti tra Cina e India sono sempre più tesi. Il problema è il confine himalayano che già nel 1962 aveva fatto scoppiare una guerra. Se vuoi approfondire qualche articolo, ti suggeriamo: https://www.aljazeera.com/news/2020/09/india-coronavirus-cases-top-million-200905060437264.html https://www.covid19india.org/ https://www.repubblica.it/esteri/2020/09/08/news/l_india_sprofonda_nel_coronavirus_nel_dilemma_tra_pandemia_ed_economia-266636937/?fbclid=IwAR1C24IVE8YEphcvYrdQHg12t8uGEixFi7ah-C4keze6huuiUyYN27Kw128 https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/30/news/coronavirus_nel_mondo_contagi_aggiornamenti_e_tutte_le_news_sulla_situazione-265809517/?fbclid=IwAR1C24IVE8YEphcvYrdQHg12t8uGEixFi7ah-C4keze6huuiUyYN27Kw128 https://frontline.thehindu.com/the-nation/kerala-covid19-bracing-for-the-worst/article32513815.ece?homepage=true&fbclid=IwAR1C24IVE8YEphcvYrdQHg12t8uGEixFi7ah-C4keze6huuiUyYN27Kw128 https://www.aljazeera.com/news/2020/09/india-china-agree-de-escalate-steps-calm-border-tension-200909115043287.html?fbclid=IwAR3w7WVBNIbQCCfZ4Xs5lDjeMgkBApw_RTUMC8BWygl7OaDtoR20XDieEU4 https://interactive.aljazeera.com/aje/2020/mapping-india-and-china-disputed-borders/index.html https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/09/09/himalaya-india-cina-spari?fbclid=IwAR2eUXMyhZk-vwdxr82HmSNiG0EP0DBRjgC9r6RSYR3UegTUpyszmSN5UZ4 https://www.aljazeera.com/news/2020/09/explains-surge-coronavirus-numbers-india-200910091456721.html I ragazzi di Hyderabad I ragazzi e le ragazze di Hyderabad stanno bene. Le riaperture hanno dato la possibilità a molti di loro di proseguire con le lezioni online mentre per altri ancora è tutto fermo. Diversi ragazzi sono in attesa di alcuni test per procedere con il loro percorso scolastico. Alcuni di loro devono sostenere gli esami per concludere la laurea triennale, altri stanno aspettando i test d’ingresso per proseguire con la laurea specialistica. Questi esami sarebbero dovuti avvenire tra aprile e maggio, ma visto il numero elevato di studenti e l’impossibilità di verificare la veridicità dei test, hanno continuato a posticipare. Ovviamente il tutto sta facendo slittare le iscrizioni ai vari corsi, creando non pochi problemi. Alcuni corsi di laurea hanno deciso di rimandare gli esami e non validare l’anno accademico. Altri hanno basato il passaggio da un anno a quello successivo in base ai lavori/progetti presentati dagli studenti durante gli ultimi mesi. Anche in ambito scolastico, come a livello nazionale vige un gran caos e non una regola generale che possa semplificare le cose. Per fortuna, tutti i ragazzi e ragazze stanno bene. Alcuni di loro avevano avuto dei contatti con persone risultate poi positive. Si sono messi in auto isolamento per 15 giorni in via precauzionale. Per quanto molti di loro siano giovanissimi, già nei loro racconti vi è un grande scetticismo nei confronti del sistema sanitario (alcuni hanno preferito l’auto isolamento a visite in ospedale) e sul futuro che si prospetta nei prossimi anni.   I bambini dell’Orfanotrofio “Children of the World” Come vi accennavamo negli scorsi mesi, la struttura ha chiuso a tutti i visitatori e lo staff si è prestato a fare turni più prolungati per avere meno “via vai” possibile di persone. I bambini stanno bene, ma la routine all’interno della struttura, senza poter andare a scuola fisicamente sta pesando su alcuni di loro. Specialmente su quelli più grandi, rendendoli più irrequieti e irascibili. Purtroppo come avevamo immaginato ad inizio lockdown, le ripercussioni economiche del covid-19 hanno lasciato il segno e sicuramente continueranno a farlo. Il numero di abbandono di minore è aumentato e i neonati arrivati in struttura da marzo 2020 sono ben 8. Ognuno con situazioni famigliari diverse, ma tutti lasciati già a pochi giorni di vita. Dopo questa lunga lista di aggiornamenti, non è facile concludere con un pensiero positivo o con un gesto di speranza. Grazie

L’India nella morsa di una crisi sociale

L’India nella morsa di una crisi sociale Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione sociale e sanitaria indiana India e Covid-19: una questione di possibilità. Al contrario di quanto sta succedendo in Europa, i casi di contagio da Corona Virus in India non diminuiscono ma crescono in modo drammaticamente esponenziale. I casi positivi ad oggi sono 3.55.060 e morti accertati 11.922 L’incremento è costante e in continua crescita, ma nonostante ciò le politiche sociali del governo indiano a favore “degli ultimi” non sono cambiate, anzi non sono mai state attuate. La distinzione di classe, di casta e di religione soprattutto in questo periodo storico, stanno creando uno spaccato sempre più evidente nella società e agli occhi internazionali (per fortuna il mondo si è ricordato che esiste anche l’India!). Le previsioni future Chi prima viveva in situazioni di estremo disagio o ai margini, ora ha sempre meno speranze e se prima la percentuale di bambini che presentavano patologie da malnutrizione cronica era del 38%, ora anche il WFP (World Food Programme) ha segnalato che le persone che non hanno accesso regolare al cibo passeranno da 135 milioni a 265 milioni. La situazione degli ospedali La situazione è drammatica, gli ospedali sono già al collasso e non ci sono posti letto disponibili nelle terapie intensive. Delhi e Mumbai che sono le città più popolose dello stato non sono più in grado di accogliere pazienti, per i meno fortunati (e che spesso non possono pagare una “mazzetta”) significa non avere accesso alle cure. Le “morti silenziose” Forse la cosa che, da occhi esterni, incute ancora più angoscia sono le centinai di morti avvenute per poter raggiungere un riparo, i propri cari, i propri affetti. Con la chiusura “improvvisata” in quattro ore di Narendra Modi indetta il 25 marzo, molte persone hanno dovuto raggiungere i propri villaggi d’origine a piedi, in modo abusivo ammassati su camion o treni e per giorni senza cibo e acqua. Questi sono gli “ultimi”, che nelle grandi città sono migrati per trovare un lavoro che potesse mantenere anche le famiglie d’origine e che proprio in quelle metropoli vivono a stento e in ripari di fortuna. Rientrare al villaggio d’origine per loro avrebbe significato avere un tetto, seppur di paglia, sopra la testa. Pensate ai lustra scarpe, ai ciclo rickshaw, ai venditori di sigarette, a tanti sarti, che per i quali il marciapiede su cui lavorano è anche la loro dimora. Ci si sente impotenti di fronte a tutto ciò, vorremmo che le voci di chi è inascoltato venissero rese note e che i riflettori venissero puntati anche su chi non ha avuto e non avrà un tetto sotto il quale passare la quarantena e un pasto caldo garantito. Nel frattempo lo Stato indiano ha rimandato la scelta della proroga del lock down e le parziali aperture dei servizi, ad ogni stato federale. L’India è uno stato complesso e molto eterogeneo, una politica unificata non sarebbe facile da perseguire, ma il governo nazionale continua a muoversi in modo goffo e non lungimirante e a fare quelle che può (che non è necessariamente il meglio!). Se vuoi approfondire qualche articolo, ti suggeriamo: https://www.ilpost.it/2020/06/12/india-ospedali-collasso-coronavirus/?fbclid=IwAR3cIFcyVtFAu8IBl_aMEEXBuyqEn9TdSROYWXVLp4TdhHtUBXRvTyF6TVw https://progressive.international/wire/2020-05-02-arundhati-roy-our-task-is-to-disable-the-engine/en https://www.internazionale.it/opinione/arundhati-roy/2020/06/06/india-coronavirus-distanziamento-intoccabili?fbclid=IwAR2jX3EuYnnKuk1a4st_c8U6AecGRwotMIdpo8MXP07OGvgcAK97W8nD0o8 Se ti sei perso la diretta Facebook con Elena e Yuliya che vivono a Delhi, puoi trovarla qui https://www.facebook.com/watch/?v=2765761270370520 L’orfanotrofio “Children of the World” dimenticato dallo Stato. In una recente chiacchierata con Saraswathi, la direttrice dell’Orfanotrofio, è emerso come si sentano dimenticati dalle autorità, come quei bambini figli dell’India non vengano ricordati dalle istituzioni. Come tante altre strutture nel territorio nazionale, sono abbandonati a loro stessi e alla grande difficoltà di raccogliere fondi in questa situazione di emergenza nazionale, senza ricevere nessun supporto e aiuto. Portare avanti le normali attività e “far tornare i conti a fine mese” non è facile. Ad oggi la struttura è completamente chiusa ad esterni, perciò le terapie e le attività extra scolastiche per i bambini sono bloccate, così come le scuole che per il momento sono chiuse fino al 15 agosto. Due bambine accolte presso l’Orfanotrofio hanno bisogno di cure specifiche: T. ha 9 anni è affetta da paralisi cerebrale infantile e poco prima dell’inizio del lock down ha contratto la tubercolosi e perciò è in isolamento rispetto agli altri bambini. Sta seguendo delle cure specifiche che proseguiranno per almeno 6 mesi; P. ha 9 anni ed è affetta da autismo, poco dopo l’inizio del lock down mentre giocava con gli altri bambini ha rotto un osso della gamba. Avrebbe bisogno di un’operazione ma al momento nessun ospedale l’ha accettata. Ha il gesso e dovrà portarlo per un altro mese e mezzo e poi ci auguriamo di poter passare all’operazione. Gli altri 22 bambini presenti stanno bene, ricevono cure adeguate costanti e l’amore dello staff presente nella struttura. COSA POSSIAMO FARE TUTTI ASSIEME PER QUESTI BAMBINI? Con € 30 garantisci la copertura delle spese mediche mensili per i bambini; Con € 50 puoi donare prodotti per l’igiene personale dei bambini per due settimane; Donando € 100 aiuterai a sostenere le spese del latte e cibo necessario ai neonati per 2 settimane; Se vuoi contribuire ad aiutare i bambini dell’orfanotrofio “Children of the World”, dona ora: Mancikalalu onlus BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO – CREDITO COOPERATIVO codice iban: IT29V0880760780026008036880 c/o per donazioni dall’estero SWIFT ICRAITRRBSG oppure C/C postale codice iban: IT05W0760112100000082636820 Causale: “emergenza COVID-19 India” I ragazzi di Hyderabad e la difficoltà dell’attesa per continuare a lavorare sul proprio futuro Ad Hyderabad come in tante altre città sta avendo luogo una riapertura graduale nonostante il continuo incremento dei contagi. Le attività commerciali e lavorative stanno riaprendo con non poche fatiche. Alcune ragazzi, a causa di questa emergenza hanno perso il lavoro e si trovano a dover partire da capo. Molte realtà stanno licenziando e trovare qualcuno disposto ad assumere nuovo personale è praticamente impossibile. Per fortuna i ragazzi sono giovani e pieni di speranze, perciò non si arrendono e vanno avanti con la ricerca, ma non è sempre semplice avere il sorriso stampato in volto quando non hai una famiglia alle spalle che possa occuparsi di te. Però ci siete voi! Grazie alla sensibilità di tante persone i ragazzi

AGGIORNAMENTI DALL’INDIA SUL COVID-19

AGGIORNAMENTI DALL’INDIA SUL COVID-19 Triste record di velocità di contagi CHE NOVITA’ DALL’INDIA? Dall’India ci arrivano poche novità e purtroppo non sono rassicuranti. In queste settimane abbiamo sfogliato giornali costantemente, parlato con i ragazzi più grandi e con lo staff in loco per cercare di capire come stesse procedendo la situazione e se ci fossero dei miglioramenti: niente di niente. La situazione è la stessa, i casi aumentano ma i numeri non sembrano realistici. Ad oggi sono registrati 48.000 positivi e 1400 decessi, considerando la densità della popolazione e le condizioni di povertà e scarsa igiene in cui vivono molti abitanti, i numeri sembrano non dare un quadro veritiero Le zone più colpite, cosiddette rosse sono lo Stato del Maharashtra, Gujarat, Rajasthan e la città metropolitana di Delhi. Ad oggi il lock down in India è stato prorogato fino al 17 maggio. POLITICHE NAZIONALI NEL CAOS:  DISUGUAGLIANZE ALL’ESTREMO La quotidianità è cambiata per tutti, ogni stato adotta le sue politiche e propone soluzioni alternative al virus (più o meno realistiche come bere pipì di mucca, rimedi ayurvedici,etc). In alcuni villaggi i negozi sono aperti solo dalle 6 alle 9 di mattina, in Kerala è stata adottata la misura “dell’ombrello aperto” per definire la distanza sociale da mantenere. Insomma diciamo che il caos in qualche modo regna sovrano. Non vogliamo essere un ente super parte o moralizzatori, in queste situazioni non esiste una sola verità e le parole non sono mai giuste per descrivere la realtà, o quello che sembra. Vi riportiamo un piccolo estratto di un articolo uscito su “Internazionale”. Le parole sono di Arundhaty Roy, nota scrittrice e giornalista indiana. Sono parole dure, precise e taglienti ma fotografano con precisione quello che l’India sta vivendo in questo preciso momento storico. “[…] Mentre il mondo guardava attonito, l’India si è mostrata in tutta la sua vergogna, le sue brutali disuguaglianze strutturali, economiche e sociali, la sua insensibilità e indifferenza nei confronti di chi soffre. Il blocco totale è stato come un esperimento chimico che ha improvvisamente illuminato certe zone nascoste. Mentre i negozi, i ristoranti, le fabbriche e l’industria delle costruzioni chiudevano, mentre i ricchi e la borghesia si rifugiavano nelle loro residenze protette da muri, le nostre città e megalopoli hanno cominciato a espellere i loro lavoratori, spesso immigrati, come se fossero un’escrescenza indesiderata. […]” COME STANNO I PICCOLI ORFANI A “CHILDREN OF THE WORLD”? I piccoli accolti presso l’Orfanotrofio vivono una quotidianità serena e piena. Lo staff sta facendo il possibile per mantenere una routine ben definita per intrattenere i bambini e mantenere la loro tranquillità e serenità. Le giornate iniziano presto e prevedono un alternarsi di attività come lo yoga, giochi in scatola, cibo, nanne e un po’ di cartoni. Probabilmente non sentono troppo la mancanza della scuola. A causa di questo lockdown, tutte le visite sono bloccate ma anche le adozioni e l’arrivo di nuovi bambini. La situazione della struttura non è critica, perché grazie al vostro supporto è stato possibile acquistare alcuni beni di prima necessità e far fronte ad alcune spese ordinarie importanti per i bambini. La preoccupazione sarà per i mesi a venire, quando i poveri lo saranno ancora di più e potrebbe aumentare il numero di bambini abbandonati che si troveranno soli ad affrontare le sfide della vita. COME E’ CAMBIATA LA QUOTIDIANITÀ’ DEI RAGAZZI DI HYDERABAD? Anche lo Stato del Telangana ha prorogato il lockdown fino al 17 maggio, decidendolo a livello locale ancora prima che venisse presa a livello nazionale. Le attività commerciali sono tutte chiuse, tranne i negozi di alimentari. E’ permesso uscire solo con la mascherina ma non sono necessari i guanti. A differenza dell’Italia, non è consentito allontanarsi per nessuna ragione che non sia legata all’acquisto di viveri. Lo Stato del Telangana sta fornendo dei pacchi di riso alle famiglie più indigenti in possesso di un documento che possa attestarlo (un equivalente del nostro ISEE), ma comunque non sufficiente a coprire il reale fabbisogno. I ragazzi stanno tutti bene, stanno continuando a studiare e prepararsi per gli esami anche se ancora non hanno delle date ufficiali. Questa quarantena li sta un po’ annoiando, come succede a tutti gli adolescenti, ma l’importante è che siano al sicuro e stiano bene e di questo ne sono decisamente consapevoli. La situazione dei ragazzi e delle loro famiglie (ove presenti) è sempre monitorata; l’ondata di nuovi poveri, più poveri è una paura reale che potrebbe travolgere un fetta di popolazione molto importante. L’india era un paese già povero e in difficoltà, ma ora per molti la situazione sarà drammatica. Se vuoi contribuire ad aiutare queste famiglie o i bambini dell’orfanotrofio, dona ora: Mancikalalu onlus BANCA  SAN GIORGIO DI QUINTO VALLE AGNO-CREDITO COOPERATIVO IT29V0880760780026008036880 PER DONAZIONI DALL’ESTERO: SWIFT ICRAITRRBSG oppure C/C postale codice iban: IT05W0760112100000082636820 Causale: “emergenza COVID-19 India” GRAZIE DI CUORE PER QUELLO CHE STAI FACENDO PER LORO Se vuoi approfondire le notizie riguardanti la situazione indiana: -articolo completo di Arundhati Roy pubblicato su Internazionale: https://www.internazionale.it/notizie/arundhati-roy/2020/04/20/india-altra-pandemia -articolo completo di Arundhati Roy pubblicato in lingua originale sul Finacial Times: https://www.ft.com/content/10d8f5e8-74eb-11ea-95fe-fcd274e920ca?fbclid=IwAR2SBp3peqAnhIPr8QfDby5U-VFG9LA16PmVDg_34aFIffRFPe-DlG2VRN8 -distanza sociale in Kerala: https://www.aninews.in/news/national/general-news/combating-covid-19-umbrellas-for-social-distancing-in-keralas-alappuzha20200426232300/?fbclid=IwAR3HDBK_wBbdmD8LxlUonFvkbb3TLUCkURRe3exEkrULO_SL_CwVmY1SvKU#.XqamvlFJiOs.facebook – l’esodo indiano a lockdown iniziato https://www.youtube.com/watch?v=CI32qdFD3R8 Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro. A presto! Grazie di cuore! ❤ DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 … 5 Next

Aggiornamenti dai progetti e dall’India

Aggiornamenti dai progetti e dall’India Vi raccontiamo qualcosa in più sui bambini e ragazzi e sulla situazione che sta vivendo lo stato indiano. Carissimi, dopo diverso tempo, torniamo a raccontarvi la situazione indiana e come viene gestita la situazione sanitaria nazionale, ma prima qualche aggiornamento dai progetti. Come stanno i bambini e i ragazzi indiani che sostenete: Hyderabad Iniziamo con darvi qualche aggiornamento sui bambini e i ragazzi indiani che fanno parte dei progetti che sostenete con grande fiducia e sensibilità. Diversi ragazzi di Hyderabad del progetto “Costruiamo un futuro” sono riusciti a tornare a frequentare i loro istituti e seguire una didattica in presenza, a volte anche parziale. Le accortezze restano sempre le stesse ad Hyderabad, obbligo di mascherina e igienizzazione delle mani all’interno delle strutture scolastiche. Tutti i ragazzi e ragazze stanno bene e finalmente stanno riprendendo la loro quotidianità. 3 ragazzi nel 2020 hanno raggiunto l’indipendenza lavorativa e si sono resi autonomi, questo grazie a voi che in questi anni avete creduto in loro e donato gli strumenti perché ciò fosse possibile. Stiamo valutando anche la situazione economica e famigliare di altri 3 ragazzi che potrebbero entrare a fra parte del progetto “Costruiamo un futuro”. Delhi I bambini dell’Orfanotrofio “Children of the World”, al contrario non hanno ancora iniziato la didattica in presenza. Le scuole governative non hanno dato accesso alle strutture scolastiche, perciò i bambini vengono seguiti da una tutor privata che gli permette di proseguire con il loro apprendimento finché non sarà possibile tornare in presenza. Il numero di bambini è ancora aumentato, al momento sono 31; altri neonati sono arrivati negli ultimi mesi. Le adozioni nazionali ed internazionali sono riprese regolarmente nelle ultime settimane, dopo essere state bloccate per diverso tempo. Per questo 2021 abbiamo in programma, situazione sanitaria permettendo, di inserire delle figure professionali di supporto al benessere dei bambini: un counselor e un’educatrice. Grazie ancora per quanto avete fatto per loro in questi mesi, il vostro supporto è stato fondamentale per dare sostegno nei momenti più difficili. Per questo nuovo anno stiamo pianificando una campagna di check-up medici per tutti i bambini e i ragazzi che fanno parte dei progetti. Lo scorso anno è stato particolare ed impossibile da attuare, per macanza delle giuste precauzioni, un controllo per tutti . Vi terremmo aggiornati. Grazie di cuore! Riepiloghiamo le vicende indiane: Come ricorderete, l’India ha iniziato ad affrontare la situazione Covid-19 diverso tempo dopo rispetto ad altri stati europei e mondiali, sottovalutato il problema e suggerendo rimedi “casalingo/religiosi” per evitare il contagio. Sono susseguite poi, riforme ferree, repressioni violente (per chi non rispettasse il coprifuoco) e lock down molto duri che hanno colpito severamente la popolazione, soprattutto quella che già si ritrovava ai margini della società. Spesso vi abbiamo raccontato che non esiste un sistema previdenziale in India, e se non hai la possibilità economica di curarti o tutelarti, lo stato ti abbandona a te stesso e a quello che ne sarà di te. La situazione è stata paradossale per tanti mesi, ci arrivavano racconti dai nostri amici, referenti e dai ragazzi che ogni città/stato federale o distretto adottasse le normative che più aggradavano. Il primo Ministro Narendra Modi ha lasciato che ogni Stato Federale adattasse, in base alla propria situazione, le varie politiche di prevenzione e cura. Probabilmente sarebbe stato impossibile fare diversamente, vista l’estensione e l’eterogeneità dello Stato, ma sicuramente delle politiche sociali di assistenza a tutte le persone che si sono ritrovate senza lavoro, casa o reddito, sarebbero state un supporto importante per molti. La situazione dei contagi: L’india per diversi mesi ha detenuto il triste record di contagi, restando sul podio insieme a Brasile e Stati Uniti. Ora la situazione sembra ben diversa: il 22/01/2021 si registrano 10.6 milioni di casi da inizio pandemia, con 10.3 milioni di guariti e 153 mila decessi. Le riflessioni che emergono su questi dati riguardano proprio la capacità di resilienza della popolazione; ad oggi l’India ha tra i più bassi tassi di letalità. Tra le spiegazioni che i vari scienziati si stanno dando c’è l’età media della popolazione: L’India ha una popolazione giovane, con un’età media di 28,4 anni, come indica il Rapporto sulla popolazione mondiale dell’ONU. Due studi (ancora non pubblicati) riportati dalla Bbc, dicono che a giocare un ruolo chiave sarebbe il sistema immunitario rafforzato degli abitanti di questi Paesi. Alcuni studiosi parlano di sistema immunitario rafforzato, dettato dalla presenza di alcune malattie diventate ormai endemiche (come ad esempio la febbre dengue) che hanno conferito alla popolazione indiana un certo livello di anticorpi per proteggersi dal coronavirus. Poi c’è chi parla anche di sottovalutazione dei dati, affermando che non tutti i decessi sono normalmente contabilizzati, così come non vengono sempre registrate le cause che hanno portato alla morte. Questo è un problema, soprattutto nelle zone rurali, dove vive il 70% della popolazione. Molti decessi in queste aree non vengono registrati, a meno che non ci sia stato un ricovero ospedaliero. Qualsiasi sia la causa di queste valutazioni, resta comunque che l’india riporta la percentuale più alta di guariti Fonti: https://statistichecoronavirus.it/statistiche-coronavirus-india/ https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-india/ https://www.ilmessaggero.it/mondo/covid_india_teoria_igiene_studi_ultime_notizie-5561691.html Allarme nuova pandemia: Dopo quella del Coronavirus si è palesato l’allarme per una nuova pandemia che stava colpendo lo stato indiano dell’Andhra Pradesh. Noi abbiamo ricevuto subito la notizia da alcuni dei nostri ragazzi che vivono in questo Stato, che ci raccontavano che si stava manifestando una malattia che stava riempiendo in poche ore gli ospedali dello Stato federale. Tutti i pazienti si presentavano con gli stessi sintomi: nausea, vomito, crisi epilettiche fino ad arrivare allo svenimento. Per giorni si è parlato di una nuova pandemia, che non faceva distinzione di sesso o età, finché delle analisi accurate hanno evidenziato la presenza di nichel e piombo nel sangue dei pazienti; lo stesso nichel è stato rinvenuto in numerosi campioni di latte prelevati nella zona di Eluru (nota per la produzione di seta pregiata) da dove sembrava partito il focolaio. Insomma in poche ore si è scatenato il panico mondiale! Fonti: https://www.ilmeteo.it/notizie/coronavirus-india-allarme-per-la-diffusione-di-una-nuova-malattia-gli-esperti-spiegano-di-cosa-si-tratta-090554 Campagna Vaccinale Indiana: L’India è diventata nell’ultimo ventennio (se non di più) un polo di ricerca scientifica, medica

Come stanno i vostri bambini e i vostri ragazzi in India?

Come stanno i vostri bambini e i vostri ragazzi in India? Come l’India sta affrontando l’emergenza COVID-19? Con oltre 1000 casi positivi al Covid-19 in India domenica 22 marzo è stato istituito il giorno del coprifuoco nazionale, chiamato “Janta Curfew”. A partire dalle sette di mattina, secondo l’invito lanciato dal premier Narendra Modi, più di un miliardo di persone si sono fermate in tutto il Paese restando nelle abitazioni sino a sera. Il premier indiano ha invitato la popolazione a questo flash-mob per sostenere il personale sanitario che ogni giorno si trova a fronteggiare questa emergenza; “consapevole che non fermerà il virus ma può rincuorare chi si trova direttamente a combatterlo”. Qualche giorno fa è stato annunciato un “lockdown” (equivalente a “restate a casa”) su tutto il territorio, inclusi i villaggi. Sono stati cancellati tutti i treni e i bus a lunga percorrenza. I voli internazionali sono stati sospesi il 22 marzo, tranne per qualche caso di rientro di stranieri al proprio stato d’origine. Ora anche quelli domestici sono bloccati. È autorizzato a muoversi solo chi svolge un lavoro che rientra nelle categorie segnalate; ospedali, polizia, negozi che vendono beni di prima necessità. Il provvedimento, ad oggi, dovrebbe durare 21 giorni. Purtroppo le misure sono state prese in modo poco lungimirante, creando comunque assembramenti di persone nelle stazioni. I primi casi di Corona Virus in India si sono registrati a metà gennaio nello Stato del Kerala ma solo ad inizio marzo nella nazione si iniziò a parlare della pandemia del Virus. Come stanno i vostri bambini e ragazzi? I bambini dell’Orfanotrofio “Children of the World” stanno bene, non possono frequentare la scuola e purtroppo sono state sospese (come da ordinanza ministeriale) le visite di personale esterno. Siamo stati costretti ad interrompere le lezioni di logopedia a favore della piccola Anjali e la presenza dell’educatrice professionale per le attività ludiche e di apprendimento. In attesa che la situazione si sblocchi, il personale della struttura si occupa dei bambini e di riempire il loro tempo. Ci auguriamo che tutto finisca presto per poter riprendere così il percorso personalizzato per questi bambini. Anche i ragazzi di Hyderabad stanno bene e come i loro coetanei si trovano a non poter frequentare le lezioni. Tutti stanno continuando a studiare da casa e preparandosi in vista degli esami che dovrebbero essere nei prossimi mesi. La situazione più difficile ha riguardato alcuni dei ragazzi più grandi che vivono nei convitti universitari. Per ordinanza tutte le strutture che ospitano studenti, sono state costrette a chiudere e i ragazzi sono dovuti rientrare nelle loro famiglie. Ma alcuni dei nostri ragazzi sono orfani e senza un nucleo famigliare di riferimento, hanno perciò chiesto ospitalità ai loro amici. Per fortuna nessuno di loro si è trovato in situazioni spiacevoli e tutti sono stati accolti a braccia aperte, ma questa circostanza sottolinea maggiormente come sia difficile la loro vita. Ogni giorno devono sapersi muovere tra mille ostacoli. Per fortuna sanno di avere voi dalla loro parte e poter proseguire così la loro crescita personale e professionale. Tra le varie difficoltà legate all’emergenza COVID-19, c’è quella lavorativa: uno dei ragazzi più grandi che lavorava come Stewart in aeroporto, non ha ricevuto il rinnovo del contratto a causa di una iniziale cancellazione di molti voli e tratte, e ora della chiusura degli aeroporti. La situazione non si prospetta semplice nemmeno in India, i bambini dell’Orfanotrofio sono protetti e seguiti dal personale, i ragazzi di Hyderabad sono già giovani adulti e sanno bene come seguire la profilassi anti-contagio. Il nostro pensiero e lavoro è costantemente rivolto a loro e alla loro salute. La comunicazione con entrambi i progetti è costante e molto spesso giornaliera. Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi. Un altro pensiero lo rivolgiamo a tutti coloro, adulti e bambini in primis che vivono in strada; sotto un cavalcavia, un ponte, sui marciapiedi e coloro che vivono negli affollati slums. Queste persone non potranno ripararsi facilmente dal contagio e nemmeno curarsi, molto probabilmente. Le politiche adottate nei confronti degli “ultimi”, dei lavoratori giornalieri e chi vive in strada sono nulle e per loro si prospetta una situazione estremamente difficile. Speriamo nella capacità di resilienza del popolo indiano. In questo link vengono aggiornati i casi di COVID-19 in India https://www.covid19india.org/ Grazie di cuore per essere al fianco di questi bambini e ragazzi, soprattutto in momenti difficili come questi. Difficili sia per noi che per loro. Jai Hind! Forza India! Grazie infinite per quello che fai e di quello che farai per loro. A presto! Grazie di cuore! ❤ DONA ORA Potrebbe interessarti anche: 15 Giugno 2023 Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Veeresh e Sravani; due storie di determinazione Sosteniamo insieme… 31 Maggio 2023 Girasoli Olistic Day Girasoli Olistic Day Evento solidale al “Campo dei Girasoli”… 17 Settembre 2022 Cena Indiana Cena Indiana CENA INDIANA CON CHITRA SHAH Cena a… 1 2 3 … 6 Next